SdS - Scuola dello Sport, n° 126

ANNO EDIZIONE: 2020
GENERE: Rivista
CATEGORIE: Rivista SdS - Scuola dello Sport
PAGINE: 76

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DESCRIZIONE

Luglio-Settembre 2020
Storia dello sport
Gianni Bondini

La mossa del cavallo
Simone Corbetta

Luglio, un mese d'oro. Olimpiade antica passione
Gianni Bondini

Storia dello sport. Ritorno alle origini
Augusto Frasca

A cura di Paolo Corbi
La FIGC ha ritrovato la sua centralità nel sistema sportivo italiano. Colloquio con Gabriele Gravina, Presidente FIGC

Le riforme e la nuova struttura che hanno ridato slancio al calcio italiano
Colloquio con Marco Brunelli, Segretario Generale FIGC

Scienza dell'allenamento
Ralf Sygusch, Martin Muche, Sebastian Liebl, Wiebke Fabinski, Gudrun Schwind-Gick
Il modello di competenze della DOSB per la formazione degli allenatori. Parte 2: Cultura del compito e della verifica.
Nella prima parte di questo studio (pubblicato nella SdS-Scuola dello Sport 125) è stato analizzato l’“Orientamento alle competenze nella formazione degli allenatori” dal punto di vista del DOSB e della Scienza dello Sport. Nella rappresentazione del modello delle competenze del DOSB sono state esaminate inizialmente le Situazioni critiche: allenamento e gara” e la “Cultura degli obiettivi formativi”. Ora a seguire si focalizza l’attenzione sulla cultura del compito e della verifica.


Patrice Santero, Georges Cazorla, Philippe Deliac, Philippe Deliac
Sui modelli di prestazione. Il caso specifico delle discipline di boxe pieds-poings.
Nello sport moderno, i modelli di prestazione sono alla base della preparazione degli atleti. Seguono un percorso prestabilito che risponde alle esigenze delle varie discipline. Sulla base di altri modelli, le discipline di boxe pieds-poings (“piedi-pugni”), e gli sport di combattimento in generale, hanno creato un ibrido che risponde alla complessità della loro pratica multipla.


Metodologia dell'allenamento
Alessia Pieretti, Attilio Parisi, Renato Manno
Pentathlon moderno, uno sport complesso. Prove di monitoraggio del carico individualizzato.
Il Pentathlon Moderno (PM) è uno sport multidisciplinare dove operano più tecnici creando rilevanti difficoltà nello stabilire quale sia il carico che l’atleta subisce. Dopo aver visionato la letteratura esistente si è pensato che l’RPE potesse essere utile per capire quale fosse il carico individuale percepito dai pentathleti. Dopo aver descritto le principali caratteristiche del PM sono stati raccolti i primi risultati sull’osservazione di 13 atleti nazionali, suddivisi nelle categorie giovani, junior, senior, per un periodo di 4 settimane. Dai dati rilevati si è riscontrato che un pentathleta di élite effettua, in media, un carico settimanale superiore a quello di un calciatore professionista. Sono emerse indicazioni interessanti su come le diverse discipline incidono sull’impegno giornaliero e settimanale dell’atleta. È stata inoltre comparata la stima dell’impegno del lavoro proposto da parte del tecnico con quello percepito dall’atleta nelle diverse discipline. Dal confronto dei dati è emerso che gli atleti riferiscono un livello di fatica soggettiva leggermente superiore a quella indicata dagli allenatori con la sola eccezione della scherma, disciplina nella quale il valore stimato dal tecnico supera quello dell’atleta. L’esperienza messa in campo ha evidenziato come l’utilizzo del RPE sia attuabile nel PM e quale potenziale ha nel monitorare il carico dando un importante aiuto al tecnico per proporre un allenamento ottimale, ovviamente è un primo tentativo che richiede ulteriori approfondimenti per capirne i limiti e la specificità.


Scienza dello sport
Renato Manno
Metodi e monitoraggio dell'allenamento della forza.
Negli ultimi 10 anni sono aumentati notevolmente gli studi sulla forza, così da diventare la qualità fisica più studiata nella scienza dell’allenamento. I metodi e gli effetti conosciuti (ipertrofia, frequenza di allenamento, tempi di recupero, velocità esecutiva, lavori veloci, balistici e lenti) sono stati rivisitati e confrontati con altre tecniche, per poterne verificare la specificità e l’efficacia. Molte nuove tecniche e “aneddoti” sulle stesse metodiche hanno mostrato sia limiti che efficacia, superando o confermando spesso luoghi comuni. L’obiettivo di questa rassegna è l’analisi, parziale, della letteratura principale comprendendo tutti i diversi aspetti e, al contempo, affrontando un nuovo tema: l’applicazione del RPE nella forza con limiti ed evoluzione per la sua individualizzazione. Lo scopo è di monitorare gli effetti globali dei diversi allenamenti sulla fatica dell’atleta, sulla sua prontezza di realizzare nuovi carichi, in una visione che confronta gli effetti e le caratteristiche dei diversi metodi. Sono emerse potenzialità importanti ma anche limiti: si è aggiunta conoscenza in un settore che sta diventando sempre più importante per molte forme di prestazione e di prevenzione, considerando il tipo di competizione e l’età.


Premio Madella
Ester Tommasini
Efficacia di un intervento motorio qualificato nella scuola primaria.
Parte prima: Effetti di un programma di educazione fisica condotto da laureati in Scienze Motorie sulla correlazione tra destrezza e salute nei bambini
L’attività fisica aumenta il livello di physical fitness, migliora la salute emotiva, cognitiva e sociale dei bambini e previene l’insorgenza di patologie croniche. L’OMS identifica la scuola come ambiente privilegiato per la promozione dell’attività fisica tra i bambini. Tuttavia, nella scuola primaria l’educazione fisica (EF) è condotta da un insegnante non specializzato in Scienze Motorie (SM). Questo potrebbe influenzare la qualità delle lezioni di EF. Lo studio è stato elaborato all’interno del progetto “Lombardia in gioco: a scuola di sport” e ha avuto lo scopo di valutare l’efficacia di 20 lezioni di EF, condotte da laureati in SM, sulle qualità di destrezza e salute correlate dei bambini. I 5.165 bambini (6-11 anni) di 25 scuole della Regione Lombardia sono stati assegnati al gruppo sperimentale (GS) o di controllo (GC). L’intervento del GS è stato progettato da un laureato in SM che ha condotto una delle due lezioni settimanali di EF, l’altra è stata replicata dall’insegnante generalista. L’intervento del GC è stato gestito dall’insegnante generalista. I gruppi hanno completato prima e dopo l’intervento una batteria di test per le qualità di destrezza e salute correlate.


Sport giovanile
Jacopo Vitale, Francesca Villa, Antonio La Torre
Il progetto ObLoMoV
Una nuova metodologia basata su High Intensity Interval Training e tecniche teatrali per contrastare inattività fisica e obesità nei pre-adolescenti europei.
Il progetto Oblomov vuole proporre una nuova metodologia di allenamento basata su esercizi fisici ad alta intensità (HIIT: High Intensity Interval Training) accompagnati da momenti di teatralizzazione durante le fasi di recupero a bassa intensità, con lo scopo di contrastare e limitare le problematiche di obesità e sedentarietà nei pre-adolescenti europei. L’esecuzione della metodologia si basa su un “Open Scenario” un vero e proprio canovaccio teatrale che con criterio scientifico racchiude in sé l’allenamento HIIT all’interno di una storia. L’intervento nelle scuole è durato 15 lezioni da 90 minuti ciascuna e ha coinvolto circa 100 ragazzi di età compresa tra 11 e 13 anni. La lezione era suddivisa in tre fasi: fase di giochi iniziali con obiettivo di creare uno stato di coinvolgimento all’interno della storia e del gruppo. Fase centrale della lezione che prevedeva lo svolgimento di un episodio formato da 8 esercizi HIIT della durata di 2 minuti alternati a 2 minuti di recupero a bassa intensità dove venivano eseguiti i momenti di teatralizzazione. Fase finale di riflessione e condivisione. A inizio e fine progetto gli studenti sono stati sottoposti a una raccolta dati che comprendeva la misurazione di peso ed altezza con conseguente calcolo del BMI, test fisici come: 4x10 Shuttle Run e Broad Jump Test e questionari relativi allo stile di vita del soggetto come: PAQ-C (Physical Activity Questionnaire-Children) che valuta il livello di attività fisica svolto; AFHC (Adolescents Food Habits Checklist) che valuta le abitudini alimentari; TEIQue-ASF (Trait Emotional Intelligence Questionnaire – Adolescent Short Form) che valuta lo stato emotivo del soggetto. I risultati ottenuto hanno dimostrato che c’è stato un miglioramento statisticamente significativo nei test fisici di corsa e salto. Anche i risultati ottenuti dai questionari sono stati significativi, in questo caso analizzando i dati in modo separato tra maschi e femmine. Comparando i risultati ottenuti dal progetto con altri studi basati su HIIT si dimostra che questa metodologia di allenamento migliora i determinanti cardio-metabolici, inoltre apporta modifiche nella composizione corporea (diminuzione del BMI) e si ottengono risultati migliori nel tasso di sforzo percepito (RPE). Migliorando queste variabili il godimento dell’esercizio e la qualità della vita dei soggetti sono migliorati significativamente. Questa metodologia di allenamento ha dimostrato inoltre che interesse, coinvolgimento, partecipazione e fedeltà del soggetto nei confronti dell’allenamento sono superiori rispetto a un tradizionale allenamento a bassa intensità e prolungato nel tempo. Tutti i miglioramenti ottenuti con questa nuova metodologia portano a un benessere globale del soggetto il quale ha compreso che per stare bene fisicamente bisogna svolgere attività fisica in modo costante e continuativo).

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